L’8 maggio si è tenuta a Rimini una delle kermesse più importanti per il reparto dell’ortofrutta. L’evento Think Fresh 2018 aveva come tema il valore. Si è parlato di come il prodotto debba essere di valore agli occhi del consumatore. Questo tema ha fatto nascere diversi dibatttiti online
Made in Italy
Dalla serata sono emerse fondamentalmente due certezze. Il made in italy esiste. Esistono produttori che offrono un prodotto di alta qualità. L’unica incognita è il mercato. Il reparto dell’ortofrutta è legato al palo per la guerra dei prezzi al ribasso, senza pensare di mettere la selezione del prodotto al centro. Il consumatore/individuo vuole trovare solo una cosa. Un prodotto buono, sano e garantito.
Cambia il modo di far spesa
Il consumatore/individuo non è sempre soddisfatto del prodotto che trova all’interno del reparto ortofrutta. Le persone scelgono di più un prodotto buono e sano per la loro alimentazione ed il biologico si sta ritagliando uno spazio sempre più rilevante.
Trasparenza
Non si può più avere a scaffale prodotti che non rispecchino lo standard qualitativo che le persone esigono. Aziende e distrubutori devono garantire la qualità e qualora non riuscissero si aprono due strade.
- non distrubuire il prodotto
- comunicare al cliente che il prodotto non rispecchia gli standard qualitativi e per questo si trova ad un costo inferiore
In questo modo la scelta se acquistare o no quel prodotto è tutta nelle mani del singolo individuo.
Comunicazione Digitale e Tradizionale
Le persone vogliono ricevere informazioni sempre più dettagliate su che cosa mettono in tavola. Vogliono conoscere quello che stanno mangiando, partendo dal seme fino alla tavola. Aziende, distrubutori e retail devono essere gli amplificatori di una corretta informazione. La comunicazione deve cambiare e deve rispecchiare tre caratteristiche.
- innovativa
- esperienziale
- completa
I social network sono la base per una buona strategia di comunicazione. Sui social network non ci può essere una strategia d’improvvisazione ed è meglio rivolgersi ad un’agenzia e affidarsi a dei professionisti. Lasciare il proprio prodotto a persone che non sono compotenti potrebbe essere molto dannoso.
I risultati che si possono ottenere con una strategia omnichannel che soddisfi i bisogni delle persone sono elevati.
L’italia, rispetto al resto dell’Europa, è indietro sull’opportunità che offre il digitale. Ci sono ancora molte aziende che non colgono queste possibilità per immobilità dei propri manager. Dove ci sono manager aperti alle nuove tecnologie le aziende sono ben posizionate sul mercato.
Qual è il vero valore che deve essere messo al centro?
A parer mio il potenziale del Made in Italy e le caratteristiche del prodotto Made in Italy devono essere elevate e che bisogna alzare l’asticella. Il prodotto buono deve emergere rispetto agli altri tramite anche con il giusto valore di prezzo. Le nuove generazioni e non solo esigono un prodotto buono anche per evitare gli sprechi e sono disposti a spendere di più.
Anche la comunicazione ha un ruolo fondamentale. Le aziende devono dar valore alla loro brand reputation e alle loro campagne di advertising, attraverso strategie omnichannel. Inutile sottrarsi al digitale. Aziende, piccole e grandi che siano, devono passare dalla digitalizzazione perché è l’unico luogo nel quale è possibile trovare domanda e offerta.
All’evento ho incontrato anche le Donne dell’Associazione dell’Ortofrutta con le quali mi sono potuta confrontare. Siamo più di 60, ma all’evento erano presenti Francesca Nadalini, Annablla Donnarumma, le sorelle Orsini, Patrizia Manghi e Mariapia Paolillo. Raffaella Quadretti era sul palco insieme a Roberto della Casa a condurre la serata.
Nel corso dell’evento ci siamo confrontate ed è emerso che c’è ancora molto da fare, ma l’essere consapevoli dei limiti è già un primo segno per innovare e cambiare.
Vorrei anche ringranziare il professore Roberto della Casa, il presidente dell’associazione distributiva moderna Giorgio Santambrogio e tutto il team di Agroter