Poche settimane fa sul mio profilo Linkedin è avvenuto l’ennesimo scambio di opinioni riguardo l’argomento Bio ed in particolar modo si è fatto riferimento ai dubbi della provenienza dei prodotti biologici, al metodo di coltivazione dei terreni agricoli, alle tempistiche necessarie perché un terreno passi da metodo tradizionale a biologico e molto altro.
Nella discussione sono intervenuti alcuni miei contatti di settore in maniera assolutamente decisa creando un’interazione e visualizzazioni molto interessanti. E’ chiaramente evidente che ancora molta informazione e comunicazione manchino e molti dubbi restano da chiarire. Per fare chiarezza sono bastati alcuni interventi forti e chiari di AssoBio. Di AssoBio bisogna fidarsi. Perché? Perché è l’Associazione Nazionale delle Imprese di Trasformazione e Distribuzione di Prodotti Biologici e Naturali. La Mission di Assobio è impegnarsi a progettare e condurre interventi di rappresentanza della comunità imprenditoriale del settore agroalimentare biologico (imprese dell’agroindustria e della distribuzione) nei diversi ambiti istituzionali, direttamente e anche attraverso la partecipazione attiva ad organismi interprofessionali e di consultazione.
Lo scopo di Assobio è soddisfare la domanda espressa dai suoi componenti, assicurando interventi efficaci, appropriati, convenienti e orientati alla tutela e allo sviluppo. Il segretario di AssoBio è stato indicato da FederBio come componente il Sottocomitato settoriale di accreditamento per le produzioni agroalimentari di qualità di Accredia, l’ente unico di accreditamento. L’associazione, che aderisce a IFOAM Organics e a IFOAM UE fa parte del gruppo d’interesse europeo dell’industria di trasformazione dei prodotti biologici, interloquisce con la Commissione europea e con i ministeri italiani, partecipa alle audizioni parlamentari.
Ancora una volta vado ad analizzare cosa fa emergere il web. A parer mio, emerge che i consumatori, e non solo, non si sentano sempre correttamente informati, tutelati e sicuri dei prodotti che acquistano; dall’altra sappiamo che esistono associazioni come AssoBio che negli anni hanno costruito un rapporto di fiducia e di affidabilità con le aziende di settore e del retail, diffondendo dati e notizie corrette alle aziende associate e al mercato, informando sugli enti certificatori, sull’andamento del settore, sugli sviluppi della normativa e del sistema delle garanzie e molto altro. A questo punto, mi sono chiesta, visti i non infrequenti scandali alimentari, come le aziende diffondono le notizie? Sono pochissime le aziende che fanno comunicazione in caso di crisi, il che lascia spesso l’informazione in balia di media affamati di sensazionalismo. A parer mio manca un faro di comunicazione diretta verso i consumatori, l’anello di comunicazione mancante del quale c’è un forte bisogno.
Assobio sarà presente a Sana al Pad. 26, stand C/55, dove lo staff sarà lieto d’incontrare i Soci, mentre io e Simone Stricelli andremo ad ascoltare uno dei loro convegni che tratta un tema molto sentito sui miei profili social: “Attenti a quei due. Il mercato biologico nel canale specializzato e nella GDO” e cercheremo di condividere con tutti voi quanto andremo ad ascoltare.